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DI SEGUITO RIPORTATE LE PAROLE DI PAOLO GERMANETTO:
GLI JUNIORES - Tra conferme e sorprese pure vivono anche le prove dei più giovani, quelle che prima di addentrarci tra le pieghe delle classifiche, pure meritano qualche riflessione ulteriore, specie con riferimento ai numeri di partecipazione. Piccolo fulmine a ciel sereno quel dato che riporta numeri così scarni al via della prova maschile, anche in tempi recenti abituata a partenze attestate attorno alla cinquantina di unità. Qui ce ne si ritrova meno della metà: quali le cause? Non così semplice dirlo, mentre pur sempre si spera si tratti di episodio e non di tendenza. A nostro umile avviso, riflessione il più ampia e aperta possibile, meriterebbe in ogni caso tutta la strutturazione di calendari e campionati federali, perché se da un lato è doveroso che il movimento difenda le sue tradizioni più forti, pure occorre saper cogliere i campanelli d’allarme, evitando di cominciare a curare il malato quando già sia moribondo…
Numeri a parte, Lenna lancia il trentino Paolo Ruatti, nell’inverno già azzurro nel cross. L’atleta allenato dal responsabile del mezzofondo azzurro Pierino Endrizzi, i colori della nazionale già aveva vestito anche in montagna, tra gli allievi, quando fu secondo a Susa nel 2008. Sui sentieri bergamaschi, l’atleta della Valle di Non detta il ritmo sin dall’avvio, agevolato nel finale dall’infortunio patito dal corregionale Federico Vaglia (Valchiese), già sulla carta l’avversario per lui più ostico, poi giunto al traguardo visibilmente claudicante. Dopo salita più difficile, davvero notevole la rimonta finale del cosentino Marco Barbuscio (Esercito Sport e Giovani), alla fine secondo davanti ai pur bravi Massimo Farcoz, compagno di squadra dell’iridato 2009 Xavier Chevrier nel Pont Sain Martin, e Alex Cavallar, degno scudiero di Ruatti tra le file del loro forte sodalizio valligiano.