Altre netozie dalle Maddalene
Ricevuiamo e volentieri pubblichiamo.
Finalmente sono riuscito a correrla!
Erano un paio d'anni che ci pensavo, ma avevo sempre qualche scusa buona: la concomitanza con altri eventi familiari e/o sportivi, ma anche l'inevitabile ansia di “dover fare bene” in una gara che si corre appena fuori dalla porta di casa. Avevo sempre rimandato e non avrei di certo pensato che, dopo la massacrante avventura dei 113km di Verbier, questo sarebbe stato l'anno giusto. Invece eccoci qua a cercare di mettere su carta ricordi ed emozioni di questa bellissima gara sui monti della Val di Non e della Val d'Ultimo.
Il sabato sera si sale a Madonna di Senale assieme ad Alessandro (fidato amico di vecchia data ed appassionato corridore) per ritirare il pettorale ed assistere al briefing pre gara, conferenza quanto mai interessante visto il poco rassicurante bollettino meteorologico previsto per il giorno della manifestazione. Sul posto trovo molti amici e conoscenti arrivati anche da lontano per partecipare a questo importante evento, tappa del campionato italiano di sky running.
Nonostante la paventata eventualità di accorciare il percorso a causa delle avverse condizioni meteo la mattina della gara viene confermato il tracciato originale: qualche goccia di pioggia ancora ci cade in testa, ma lungo la mattinata sono annunciate schiarite e miglioramenti. Ci si posiziona quindi alla partenza ed alle 7.00 in punto prendiamo il via, carichi e motivati, in direzione del Passo delle Palade. Mi accorgo fin da subito che il ritmo tenuto dal gruppo è per me elevato. Tengo il passo sapendo che alle Palade comincerà una salita piuttosto impegnativa verso il lago del Luco e quindi il ritmo dovrà calare: naturalmente non sarà così! Il sentiero bagnato è piuttosto insidioso, la pioggia cade intensa ed una volta raggiunto il laghetto e scollinato verso malga Castrin ci troviamo a percorrere una discesa su fango e pietroni veramente difficile dove mantenere l'equilibrio è pressoché impossibile. Incolume, arrivo alla malga ed al primo ristoro, bevo un bicchiere di the caldo e riparto in direzione della malga Kessel dove transito assieme alle ultime gocce di pioggia: la perturbazione sta passando e si intravedono squarci di azzurro nel cielo. Riesco ad ammirare e fotografare anche qualche scorcio di panorama...tutto questo non fa che rafforzare il morale già alto!
Ammiro i profili delle cime delle Maddalene: la silhouette di cima degli Olmi da questa prospettiva è imponente e spettacolare. Continuo a correre lungo verdeggianti pascoli fino a raggiungere il Samersee, un meraviglioso laghetto alpino nei pressi del passo Lavazzè. Salgo al valico da un verticalissimo strappetto che mette a dura prova i muscoli prima di buttarmi in discesa verso il ristoro di malga Val posto circa a metà gara. Qui scambiamo due parole con l'amico Enzo Bacca che già mi aveva incitato al termine della discesa per malga Castrin. Il suo incoraggiamento e le sue parole sono prezioso carburante e così riparto con spirito deciso lungo la breve salita che conduce al Monte Alto ed alla successiva discesa verso il Bivacco Forestale.
Qui inizia la parte della gara che mi preoccupa di più: raggiunta malga Masa Murada, in un susseguirsi di salitelle e falsipiani, si prende a salire con decisione verso il Passo Binasia su una pendenza che costringe a dare fondo alle energie residue. Per fortuna una volta scollinato si perviene in breve a malga Binasia dove è allestito un abbondante ristoro in vista dell'ultima salita al monte Pin. In cima all'ultima vetta di giornata il panorama ci è precluso dalla fitta nebbia, ma a scaldare il cuore ci pensa il sorriso di Mario del Soccorso Alpino di Cles: scambiamo due veloci battute quindi scendo con attenzione i primi metri di cresta e poi giù a rotta di collo per la discesa fino ai laghetti di Grumi e poi in breve a Malga Stablei. In questo tratto ho la piacevole sorpresa di incontrare tanti amici del Soccorso Alpino che prestano servizio come volontari lungo il percorso della manifestazione: prima Omar, poi Marco ed infine Andrea...grandissimi come tutti gli altri numerosi volontari che hanno sfidato le intemperie per garantire la nostra sicurezza!
Da Malga Stablei il sentiero scende a capofitto fino nell'abitato di Mocenigo dove cominciano gli ultimi 2km di strada che conducono al traguardo. Vengo accolto dalle mie piccoline che mi accompagnano per gli ultimi metri di questa entusiasmante fatica fin sotto lo striscione di arrivo. Nonostante l'incalzare dello speaker e del suo microfono è impossibile trattenere qualche piccola lacrima: l'emozione è tanta, la soddisfazione anche!
La giornata si conclude nel migliore dei modi dopo una doccia calda ed un abbondantissimo terzo tempo consumato in compagnia della mia famiglia e di molti amici.
La catena delle Maddalene è fantastica e gli organizzatori sono stati impeccabili: anche la Skymarathon è conquistata!!!
Herbert Lorenzoni Smit
Alcune foto della manifestazione:
Partenza
Complimenti, è davvero piacevole leggere le tue cronache, questa è vera passione per lo sport e per la montagna!
Adriano